Sei invidioso perché io sono buono? (Mt 20,15)

La parabola dei lavoratori chiamati nella vigna a diverse ore del giorno, assume nel Vangelo di oggi, un preciso orientamento: intende far capire quali sono i criteri del regno di Dio che Gesù va annunciando, mostrando la distanza tra cielo e terra, tra criteri di Dio e i criteri degli uomini.

Durante il cammino verso Gerusalemme le istruzioni di Gesù impartite ai discepoli riguardano le situazioni quotidiane in cui deve manifestarsi la loro adesione al Regno in novità di vita. La parabola dei vignaioli che lavorano a giornata ricorda che chi è invitato per primo deve essere grato per essere stato chiamato al servizio di Dio e, nella consapevolezza dell’immeritata misericordia, è esortato a gioire della totale gratuità con cui Dio chiama misteriosamente a lavorare nella sua vigna. Il suo amore è pienamente gratuito e non può essere rivendicato da meriti umani.

La parabola offre così un prezioso insegnamento: la vita cristiana non si riduce ad uno scambio commerciale, di conteggio di meriti o demeriti, ma si fonda sulla grazia di Dio. Per questo non ci può essere spazio per l’invidia, ma solo per la gioia del bene del fratello.

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