Un giorno è venuta S., una giovane quasi trentenne. Mi aveva chiesto un quarto d’ora di tempo. Alla fine, però sono diventate due ore abbondanti. Una storia e una vita di così tanta sofferenza io non l’avevo mai sentita prima d’ora. Per la prima volta mi capita, ascoltando una persona, di non trattenere le lacrime. Mi tornano alla mente le parole di San Paolo: “Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto” (Rm 12,15).

S. se ne va risollevata: in cuor mio sento tanta impotenza per una vicenda più grande di me, per alcuni tratti assurda. Sento però che il mio cuore si è dilatato un po’ di più sul Suo.

S.M.