17 marzo 2019 – 2ª di Quaresima

Genesi 15,5-12.17-18 / Filippesi 3,17 – 4,1 / Luca 9,28b-36

Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo (Lc 9,35)

Dio si è impegnato in modo assolutamente gratuito con Abramo (1a lettura) e in lui con tutta l’umanità. La “terra” che promette a quanti si affidano a lui è una “patria” diversa (2a lettura): somiglia a quella trasfigurazione del corpo in parte prefigurata dal Cristo sul monte e che giunge attraverso la nostra fedeltà al Padre e percorrendo la via della croce (vangelo). La nostra patria è oltre: oltre noi stessi, oltre le cose. Ma noi siamo tentati di fermarci.

È quanto successe ai tre portati da Gesù sul monte per essere testimoni della sua manifestazione. Perché questo non succeda, dal vangelo odierno, tra le altre cose, possiamo cogliere due indicazioni. Gesù “mentre pregava il suo volto cambiò d’aspetto”. Gesù si trasfigura mentre prega. L’uomo diventa ciò che prega. La seconda strada è indicata da un verbo, che è il vertice del racconto evangelico: “Ascoltatelo!”. Chi ascolta Gesù diventa come lui. Ascoltarlo significaessere trasformati. La sua parola opera, chiama, fa esistere, guarisce, cambia il cuore, fa fiorire la vita, dona bellezza, è luce nella notte. Ascoltare Gesù per vivere come suoi discepoli, per vivere in comunione con lui ci permette di incontrare Dio. La parola del Signore è la sorgente e il fondamento della nostra fede.

Anche a noi il Padre dice: “questi è il Figlio mio, l’eletto”: l’ascolto della Parola ci rende figli, ci cambia dentro. “Lampada ai miei passi è la tua parola” e quando vivi mettendo in pratica la parola sei nella luce, sei luce perché hai il cuore di Dio.

Anche a noi il Padre dice: “questi è il Figlio mio, l’eletto”: l’ascolto della Parola ci rende figli, ci cambia dentro. “Lampada ai miei passi è la tua parola” e quando vivi mettendo in pratica la parola sei nella luce, sei luce perché hai il cuore di Dio.

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