Una sera, mentre preparavo l’omelia domenicale, una telefonata mi interrompe; vedo il nome memorizzato e lascio stare, perché sapevo chi era e cosa voleva la persona in questione. Ma questa non smette… due, tre, quattro volte…

Era però cambiato il suono, ora è il trillo del campanello di casa; mi alzo e mi trovo davanti il figlio della signora che aveva chiamato… e già immaginavo la piega che avrebbe preso la serata… Adesso vado lì e gliene dico quattro – pensavo furioso mentre avviavo la macchina – quando è troppo è troppo!

Ma lungo la strada qualcuno sembrava frenarmi: dove stai andando? Le tue ragioni sono proprio le mie ragioni? È davvero questa la verità che stavi prima meditando nel Vangelo?

Arrivo a destinazione, pronto a dare un taglio ad una situazione che si trascinava da troppo tempo: gli inquilini dell’ex asilo non sopportano feste e incontri che si tengono al piano terra… ma sono persone amiche, collaboratori della parrocchia… Da che parte dovevo stare? Rompere con gli uni o con gli altri?

Di fronte alla tempesta di parole e minacce della gentile signora contro la pizza del gruppo parrocchiale sotto di lei, tutta la mia rabbia e le mie ragioni stavano però pian piano dissolvendosi; potevo forse aggiungere ulteriore veleno e rivendicazioni, quasi come spargere sale su una ferita aperta?

Gesù, inerme e con le mani legate di fronte a Pilato era molto più libero e potente di lui; avrebbe potuto affrontarlo sul piano della forza, dell’astuzia, delle raccomandazioni… accoglie invece la sua paura e gli offre la sua libertà e verità: vuoi essere forte? Rimani debole. Vuoi essere libero? Lègati a Dio. Vuoi essere ricco? Dona quanto possiedi e soprattutto ciò che sei!

Come finì la mia storia di quella sera? In un supplemento di amore: ascoltando le ragioni degli uni e degli altri, sedendomi a mensa con questi e con quelli, proponendo la via più semplice e più ardua: quella dell’amore che sa accogliere, che sa perdonare, che non cerca ragioni nella testa o nella leggi ma nel cuore.

“Un piccolissimo gesto di umiltà, un primo passo verso l’altro – fosse anche l’ennesimo – è la risposta più vera al comune desiderio di pace e di tranquillità”. Ho iniziato io, come potevo e senza alcuna ragione da accampare né difendere… perché non puoi farlo anche tu, anche tu, anche tu?

don Alberto