Mio figlio, di carattere inquieto e trasgressivo, cominciò a fare motocross appena compiuti i 18 anni. A 24, un incidente lo mantenne in coma per 6 mesi. Poi, lentamente, la ripresa. Sono passati decenni. Ora cammina con difficoltà e parla abbastanza comprensibilmente. Ciò che mi colpisce è una fede che prima non aveva. Un giorno che mi ha vista avvilita per le preoccupazioni che mi dà un nipote caduto nella droga, mi ha detto: «Mamma, ti sembrerà strano, ma la mia fortuna è stata quell’incidente. Mi ha aperto gli occhi. La fede che mi ritrovo non è un elemento che si è aggiunto alla vita, ma una spinta a nascere ogni giorno. Provo una profonda gratitudine per ogni attimo di vita, per ogni fiore, per ogni parola. Tutto è un dono». Quando ho raccontato questo al nipote, ho notato in lui un certo turbamento. Qualche giorno dopo è entrato spontaneamente in una comunità di recupero.

T. R. – Slovacchia