11 maggio 2025 – 4a di Pasqua
At 13,14.43-52 / Ap 7,9.14b-17 / Gv 10,27-30
Le mie pecore ascoltano la mia voce
(Gv 10,27)
- At 13,14.43-52 – Ecco, noi ci rivolgiamo ai pagani.
- Dal Salmo 99 – Rit.: Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.
- Ap 7,9.14b-17 – L’Agnello sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita.
- Gv 10,27-30 – Alle mie pecore io do la vita eterna.
“La parola di Dio si diffondeva” dice il racconto degli Atti e, perché la si viveva, portava molti frutti: neppure le vocazioni mancavano.
Nel Vangelo di oggi viene evidenziato il rapporto che c’è fra chi invita e chi risponde.
Gesù, il pastore, chiama e la gente (le pecore) risponde: “Eccomi!”: “ascoltano la sua voce e lo seguono”.
Gesù, a chi lo segue, non indica il cammino dall’alto. Ma si fa “via”. È per tutti loro luce, guida, sicurezza nelle scelte.
Anche oggi la parola vissuta ha la forza di generare la Chiesa, casa di comunione.
È responsabilità di ciascuno non monopolizzare la verità di Cristo, non fare della lieta e gioiosa notizia pasquale uno steccato di difesa dei nostri privilegi, ma uscire di casa nostra per renderci conto che il Vangelo è per tutti e va in tutte le direzioni.
Noi cristiani, quindi, non privilegiati, ma amati.