3 agosto 2025 – 18a domenica t. ord.
Qo 1,2; 2,21-23 1 Col 3,1-5.9-11 / Lc 12,13-21
Quello che hai preparato di chi sarà?
Oggi nella Parola di Dio risuona l’invito ad abbandonare le false sicurezze, quelle legate soprattutto a! possesso dei beni terreni per cercare invece “le cose di lassù”. Perché la nostra vita non sta nei beni, ma in Colui che ce li dona. La vita infatti è da Dio Padre: siamo suoi figli e fratelli di tutti. Se la nostra vita dipende dalle cose, Lui non è più nostro Padre e gli altri diventano nostri contendenti. E le cose stesse cambiano valore: anziché garantire la vita diventano le cose per cui “sacrifichiamo” la vita. Se le cose diventano il “fine” e non restano i! “mezzo” è facile diventarne schiavi.
Dio non condanna il possesso dei beni: essi sono necessari nel cammino della vita. Ciò che Dio condanna è la cupidigia, la bramosia del possesso, il potere e il senso di superiorità legati alla ricchezza, il far dipendere la vita dall’avere. Ma “altro” è il pane che ci sazia: “non di solopane vive l’uomo”. Si è ricchi solo di ciò che si dona. Dio, infatti, è tutto perché dà tutto. Noi siamo figli di questo Padre e non possiamo sostituire il Padre con le cose che Egli ci dà. E anche noi siamo chiamati ad essere come Colui che è dono per tutti.