7 settembre 2025 – 23adomenica t. ord.

Sap 9,13-16 / Fm 9b-10.12-17 / Lc 14,25-33

Chiunque non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo (Lc 14,33)

Dopo averci fatto riflettere e decidere sulla proposta evangelica del primo/ultimo, oggi la liturgia della Parola ci invita ad una scelta radicale per Gesù. La scelta di fede si fa concreta nell’aderire pienamente alla persona di Cristo: questa radicalità è espressa dal vangelo di oggi come invito alla rinuncia al mondo. Non è un invito a fuggire dal mondo, ma ad assumere ogni realtà umana per orientarla completamente a Cristo. La rinuncia che Gesù chiede è motivata dall’amore per Lui. E solo se è dettata dall’amore non indurisce verso gli altri. L’unica ricchezza del discepolo è la sua povertà. Ciò che deve avere è avere nulla. Questo ci rende simili a Lui, il servo di tutti. La povertà è il volto concreto dell’amore: chi ama dà tutto quello che ha. È la condizione per seguire Gesù.

Le esigenze proposte da Gesù a chi vuol essere cristiano sono: staccarsi da ogni affetto e appoggio di chi ci è caro; amare ciò che è odioso al mondo per andare dietro a Gesù; valutare prudentemente per non restare a metà dell’impresa o venire sconfitto; trovare la propria forza nel perdere tutto. In fondo Dio ci propone di amarlo di un amore esclusivo, totalitario, che prende ogni fibra del nostro essere. Vuole che lo amiamo con tutto l’affetto del cuore, con l’adesione sincera e convinta alla sua parola, col mettere a servizio corpo ed energie, doti e fantasia che lui ci ha donato. Perché Lui sia l’unico amore, che pervade tutto e tutto trasforma.

Camminiamo Insieme del 7 settembre 2025