21 settembre 2025 – 25″ domenica t. ord
Am 6′,4-7/ 17in 2,1-8 Lc 16,1-13
Nessuno può servire due padroni (Lc 16,
La Parola di questa domenica si concentra sul corretto uso della ricchezza, che tanto attrae le creature umane. La ricchezza, che spesso è fonte di disuguaglianze e di lotte, poiché crea una separazione tra ricchi e poveri, può diventare strumento di fraternità. L’annuncio infatti del regno di Dio, se viene accolto con fiducia, può sconvolgere anche l’ordine sociale. Il Vangelo di oggi infatti ci mette in guardia dicendoci che il denaro può diventare un vero pericolo quando viene trasformato in “mammona”, ossia una realtà nella quale si ripone tutta la propria fiducia. L’assolutizzazione del denaro, trasformato in un fine, impedisce di utilizzarlo come mezzo per la solidarietà tra le persone e lo mette al posto di Dio. La vera furbizia è quella di chi sa che tutto ciò che c’è è dono di Dio ed è un mezzo per entrare in comunionecon il Padre e con i fratelli.
Gesù ci mette in guardia sia dalla tentazione di tenere il piede in due scarpe: si sta male e non si può camminare. L’uomo è sempre conteso tra due signorie. Ma esse sono incompatibili tra loro. Lo sappiamo per esperienza: rischiamo di diventare ciò che desideriamo perché vediamo solo quello! Per questo siamo invitati a camminare davanti a Dio usando dei suoi beni a noi affidati per essere sempre più suoi figli e fratelli di tutti. I beni ci servono per vivere secondo il fine che è quello di amare il Padre amando i fratelli.
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