Io sono la luce del mondo (Gv 9,5)

Nella quarta domenica di Quaresima trionfa il tema della luce. Gesù non si limita a guarire il cieco nato, ma lo mette anche in condizione di diventare trasmettitore di luce, capace di accendere anche negli altri una scintilla del fuoco divampato dopo l’incontro con Lui. Al centro del brano evangelico sta il riconoscimento di Gesù come fonte di luce: Gesù si rivela al cieco dalla nascita come Colui che dona la luce di Dio, fa sperimentare la sollecitudine di Dio. Il colloquio di Gesù col cieco, guarito dalla sua cecità fisica e interiore, è un dialogo di amore che si conclude nella professione di fede del guarito.

Così è capitato anche a noi. Il nostro incontro con Cristo non è tanto il risultato della nostra ricerca, ma del suo venirci incontro: è passato per la nostra strada, ci ha visti e ha cambiato la nostra esistenza. Come? Attraverso la sua Parola e il soffio del suo Spirito. E Lui è diventato la nostra luce: quella che ci strappa dalle tenebre del disorientamento e traccia davanti a noi la strada della vita, ci dona occhi limpidi e pieni di amore per guardare la storia; quella luce che ci manifesta il volto di Dio come Padre.

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