Chiama le sue pecore, ciascuna per nome (Gv 10,3)
Oggi ascoltiamo Gesù, il pastore buono. Questa immagine faceva riferimento all’esperienza di Israele, popolo in origine nomade ed esprimeva il rapporto di Dio con il suo popolo. Parallelamente essa serviva anche ad indicare il comportamento dei capi religiosi, chiamati ad essere guide del popolo.
Gesù oggi riprende questa immagine del pastore buono e l’applica a se stesso. Il rapporto tra pastore e pecore è fatto di mutua intesa: lui cammina avanti, conoscendo il sentiero che porta ai pascoli, e le pecore stanno dietro, nell’atteggiamento di chi segue volentieri fidandosi. C’è un legame profondo tra pecore e pastore. Egli le chiama, ciascuna per nome.
Gesù instaura con ognuno di noi un rapporto unico. Ai suoi occhi nessuno di noi è un numero. Per ciascuno di noi Gesù ha un messaggio che risponde alle nostre attese, ai nostri interrogativi; per ciascuno Gesù traccia un percorso di luce, un sentiero di grazia. Come è importante vivere in profondità il rapporto con Gesù! Attraverso di Lui possiamo entrare nel mistero d’amore che trasfigura la nostra esistenza.
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