Sono il responsabile della gestione di una tipografia i cui proprietari risiedono in Italia. Per far sì che un’azienda abbia uno sviluppo continuo e quindi si garantisca la sopravvivenza, è necessario porsi degli obiettivi da raggiungere con tutte le forze. Quindi alla chiusura di ogni mese si passano giorni di preoc­cupazione e di tensione.

Nel novembre scorso, constatato ormai che eravamo in linea con i programmi annuali, i nostri titolari mi propongono un premio personale di 10.000 franchi, quale riconoscimento per i sacrifici e la dedizione che avevo investito per il bene dell’azienda.

Potete immaginare che 10.000 franchi erano una bella somma, e ci avrebbero fatto comodo in famiglia!

Ho proposto che il premio fosse diviso fra tutti i dipendenti, apprendisti compresi. Tutti avevamo contribuito al successo. Così, tra la meraviglia dei titolari, ma soprattutto dei dipendenti, i 10.000 franchi sono stati distribuiti in egual misura fra tutti.

A un certo punto un responsabile mi chiede: «E per lei non chiede niente?». Non ci avevo pensato, la parte dei 10.000 franchi arrivati mi sembrava già una ricompensa, ma… negli stipendi successivi ho ricevuto un aumento molto vantaggioso che mai avrei immaginato.

A.B. – Svizzera

Tratto da Camminiamo Insieme del 20 luglio 2014