Tempo fa nell’ufficio in cui lavoravo entrò, come responsabile, una signora molto delusa dagli eventi della sua carriera. Fino allora si era occupata di problemi molto diversi da quelli che le venivano affidati. Era una donna molto bella e benestante che aveva puntato tutto sulla carriera. Odiava la Chiesa e quelli che la frequentavano. Spesso parlavamo della nostra vita privata; lei raccontava la sua e io la mia. Io sono credente e non l’ho mai nascosto. Negli anni seguenti ho sentito crescere la sua curiosità “sulle cose di Dio” come diceva; spesso mi faceva domande che somigliavano molto a critiche, io cercavo di risponderle, ma non ho mai pensato né cercato di convertirla.
Quando a Torino è stata esposta la Sacra Sindone ho pensato di andarci e lei, con sorpresa, mi ha chiesto se poteva venire con me e mio marito. Al ritorno, abbiamo colto sul suo volto una grande emozione. Ora è andata in pensione e qualche volta ci sentiamo al telefono. Lo scorso Natale mi ha fatto gli auguri dicendo che voleva ringraziarmi. “Ti osservavo – mi ha detto – e ti ho sempre vista convinta di quello che facevi, di come vivevi, per questo mi sono chiesta: ma ci sarà davvero questo Dio? Mi sono messa a cercarlo e ora l’ho trovato. È diventato il mio compagno di viaggio e la mia vita ha finalmente uno scopo”.
M.S., Italia
Tratto da Camminiamo Insieme del 5 ottobre 2014