Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze (Mt 22,9)
In tutte le culture troviamo l’immagine del banchetto per esprimere comunione, dialogo, intimità. Questo simbolo viene ripreso anche dai Vangeli per indicare la volontà di Dio nel fare di tutta l’umanità un popolo di salvati, un popolo che sperimenta il suo amore e la fratellanza universale.
La volontà del Re della parabola è quella di allestire a tutti i costi il banchetto e far partecipare tutti alla gioia per le nozze del Figlio e alla sua generosità. Inoltre guardando alla “qualità” degli invitati si coglie che essi sono la gente più disparata. Matteo parla di buoni e cattivi per dirci che l’invito non parte da criteri di dignità, di merito particolare.
In questo popolo che si raduna noi intravediamo la Chiesa che, proprio perché pellegrina nel tempo, è inevitabilmente composta di giusti e di peccatori; in essa coesiste spesso il bene col male. Questa pagina fa nascere in cuore la riconoscenza verso il Signore per il dono della fede, per il dono dell’invito rivoltoci da Lui a far parte del suo popolo. E, nello stesso tempo, mette in cuore una grande misericordia, che è quella del Signore, che ci fa accogliere tutti, perché tutti sono amati e invitati da Lui a far parte della sua famiglia.
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