Da più di dieci anni soffro per una grave malattia ai reni che mi costringe a fare emodialisi tre volte alla settimana. Col passare del tempo anche altri organi sono rimasti compromessi. Giorni fa, in un momento di forti dolori, m’è venuto da lamentarmi con Gesù: “Maledetta malattia!”. Ma subito ho avvertito nell’intimo come un rimprovero: “No, Luìs, non maledetta ma benedetta, questa malattia, perché grazie ad essa siamo più vicini tu ed io”. Quelle parole mi sono suonate così vere che, ripensandoci, non avrei cambiato il mio stato per niente al mondo. E l’ho ringraziato.

Ma poi è sopraggiunto un altro pensiero: “Quanto mi piacerebbe però andare ad evangelizzare come facevo da giovane!”. Il giorno dopo un sacerdote incontrato per motivi di lavoro mi dice: “Sapessi quanta Parola di Dio stai diffondendo nella mia diocesi!”. Si riferiva ad un video che era stato distribuito in novanta parrocchie nel quale, fra altre testimonianze, c’era la mia riguardo alla malattia. Con il cuore in festa e tra le lacrime, ho detto a Gesù: “Come sei fine, come è delicato il tuo amore. Neanche ventiquattr’ore e già mi hai risposto”.

Luìs, Argentina

Tratto da Camminiamo Insieme del 22 febbraio 2015