Dopo la specializzazione, lo stesso professore che mi aveva seguito mi ha proposto di lavorate ad un suo progetto di una casa per anziani. Ne sono stato felice, soprattutto per la stima che il professore mi ha dimostrato. Così il lavoro è cominciato con entusiasmo e facevo già progetti con la mia ragazza. Ma, una mattina, il professore mi parla “da uomo a uomo” e mi propone di registrare delle prestazioni mediche che in realtà non erano state fatte. Mi è crollato tutto: la stima verso di lui, la scoperta di un modo di condurre le cose che non immaginavo e gli stessi miei progetti. Non volevo iniziare la mia carriera su questo binario. Ho deciso di lasciare il lavoro. Quando ne ho parlato al professore, la sua risposta mi ha freddato: “Nessun problema, mille altri cercano lavoro e sarai subito sostituito!”. È stato difficile parlarne ad altri, non mi capivano. Un giorno però un amico, venuto a sapere quanto mi era accaduto, mi propone un lavoro ancora più importante di quello a cui avevo rinunciato.

M.R., Italia

Tratto da Camminiamo Insieme del 15 marzo 2015