C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo (Gv 6,9)
Gli occhi alzati di Gesù, che dall’alto del monte osserva la folla, fanno vedere anche a noi una situazione di bisogno. Gesù se ne accorge per primo: c’è bisogno di pane e non ce n’è. Egli pone una domanda a Filippo, il discepolo originario di Betsaida, il paese più vicino alla zona desertica in cui si trovano. La questione verte sul denaro e sulle sue possibilità. La conclusione è che il denaro, pur essendo quella una discreta somma pari alla paga di duecento giornate lavorative, non è in grado di comprare il benessere per tutti; non si può comprare la salvezza, trovare soddisfazione nell’agiatezza economica.
Un altro discepolo propone un’altra soluzione: la solidarietà della condivisione. Andrea presenta un nuovo personaggio, un ragazzino, che ha portato con sé cinque pani d’orzo e due pesci. È l’unico saggio e prudente che si è portato qualcosa da mangiare in una folla immensa di sprovveduti. È da tale proposta, che umanamente appare inadeguata, che Gesù accetta di operare. E moltiplica il pane offerto dal ragazzino, che ha accettato di condividere il suo pane. Gesù accetta la proposta del poco offerto: con quel piccolo dono dà da mangiare a tutta la folla. È il miracolo della condivisione: il mio poco donato a Gesù diventa il tanto che serve a tutti.
È bello questo segno che Gesù compie perché ci coinvolge tutti. Ciascuno di noi ha qualcosa che può condividere con gli altri: un po’ di tempo, le capacità e abilità personali, la nostra vita spirituale. Quando le doniamo con gratuità, in mano a Gesù diventano il prodigio della carità sovrabbondante e della solidarietà che nutre.
Scarica Camminiamo Insieme sel 26 luglio 2015