Questo popolo mi onora con le labbra (Mc 7,6)

La legge di Dio che Mosè ha fatto conoscere al popolo non sopporta aggiunte né sottrazioni: è l’insieme delle norme e dei comandi che mostra la volontà di Dio e che rende saggio e sapiente il popolo aperto all’ascolto obbediente e fattivo. Gesù si inserisce nel popolo ebraico e ci aiuta a purificare lo sguardo verso la legge. Ci suggerisce che è necessario avere discernimento. Distinguere cioè tra ciò che è essenziale e ciò che è periferico, tra ciò che è prioritario e ciò che è secondario.

I cardini del discernimento che propone Gesù sono il comandamento di Dio e il cuore dell’uomo, ossia la Parola di Dio e l’umanità dell’uomo. La Parola di Dio ha come mèta il cuore dell’uomo. E tende a suscitare una risposta di tutto l’uomo. Ecco Gesù che, nel dialogo con i farisei, insiste su una relazione nuova dell’uomo con Dio e cita il profeta Isaia là dove dice: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me”.

Gesù suggerisce un “culto nuovo”, la cui “purezza” non è tanto una questione di mani o di labbra, quanto piuttosto di cuore, cioè di tutta la persona nella sua relazione profonda con il Signore. Quante volte sentiamo pronunciare il proverbio “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. Noi cristiani siamo invitati a superare la divisione tra il dire e il fare, tra la lingua e il cuore, tra esistenza e culto. Alleniamoci in questa settimana a far sì che la nostra vita sia coerente con le nostre parole e soprattutto con la Parola del Signore.

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