Gesù lo prese in disparte (Mc 7,33)

Gesù va incontro ad ogni uomo e donna di questo mondo. Il vangelo di questa domenica narra la guarigione di un sordomuto. Marco sottolinea il fatto che Gesù tocca le persone, coinvolgendo la propria umanità con quella del malato. È interessante e significativo che quell’uomo per guarire dalla sua impossibilità a comunicare e ritrovare se stesso, debba essere separato dalla folla e portato in disparte: lì avviene l’incontro personale con Gesù. L’evangelista Marco sottolinea spesso questo particolare. Ricordiamo la guarigione del cieco di Betsaida: “allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori del villaggio e…” (8,23) e il momento successivo alla confessione di Pietro quando l’apostolo “lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo” (8,32).

In disparte, rispetto alla folla, avviene qualcosa di importante che riguarda i discepoli e il Maestro: in privato Gesù spiega ogni cosa ai suoi discepoli (Mc 4,34 e 7,17). A suggerirci che l’incontro con Dio richiede silenzio, serenità, calma e non confusione. È come quando si accende un fuoco. C’è bisogno di creare prima un po’ di riparo in modo che il fuoco possa accendersi. Così anche il nostro rapporto con Dio ha bisogno di spazi di raccoglimento, di solitudine per poter mettere a fuoco l’essenziale: Dio il tutto della vita.

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