Ci eravamo trasferiti in una nuova città, ci mancavano i nostri amici, ci siamo trovati soli, faccia a faccia con i nostri problemi. Il nostro matrimonio ha cominciato a deteriorarsi. Un giorno ho aperto la mail e ho trovato la rivista “Living City”. C’era anche un saluto di Mary, un’amica d’infanzia. Ho cominciato a leggere un articolo che parlava di persone la cui vita era stata trasformata dalla certezza che Dio li amava. La rivista arriva ogni mese e io mi sono sempre più interessata ad essa.

Intanto il nostro matrimonio precipitava sempre più in basso, mio marito aveva cominciato a bere, stava nei pub anche fino alla chiusura. Il mio sforzo per riconquistarlo lo faceva arrabbiare, così mi sono buttata nel lavoro di ricerca all’università. Quando si è ammalato gravemente, Mary mi è stata vicina ed io ho trovato la forza di curarlo con affetto. Però, appena stava meglio, la sua aggressività riemergeva. Un collega mostrava interesse nei miei confronti, era bello avere qualcuno che si occupava di me, la nostra relazione è diventata più intima. La vita mi sembrava meno gravosa, ma avvertivo una certa tensione, mi stavo ammalando. Dopo alcuni test il dottore mi ha detto che non sarei stata bene fino a quando non avessi ricomposto l’unità dentro di me e intorno a me. Ho interrotto il rapporto con il mio collega e ho cercato di salvare il mio matrimonio. A poco a poco la relazione fra noi è rifiorita.

W. – Inghilterra

Tratto da Camminiamo Insieme del 4 ottobre 2015