Chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore (Mc 10,44)

Gesù aveva appena annunciato per la terza volta la sua imminente passione e l’aveva fatto in modo più preciso e dettagliato delle altre due precedenti. Ma i figli di Zebedeo, Giacomo e Giovanni, rivolgono a Gesù la richiesta, che in parte è in contrasto con le sue parole precedenti, di partecipare alla sua gloria. Questa richiesta è segno evidente della durezza del loro cuore. Egli sta camminando deciso verso Gerusalemme e i discepoli lo seguono sconcertati e paurosi; eppure non smettono di coltivare le loro idee di grandezza. Con pazienza, ma con fermezza, il Maestro ricorda ancora una volta la vocazione dei discepoli: solo nell’adesione profonda e sincera alla sua persona infatti possono condividere la sua proposta.

Gesù è veramente il capo della comunità da Lui istituita; eppure si comporta da servitore, si mette al di sotto degli altri per il loro bene. Nella comunità cristiana il grande e il primo corrispondono alla figura del servo. Questa è l’unica vera rivoluzione che può cambiare il mondo. Proviamo a vivere l’atteggiamento del servizio e dell’essere dono per chi incontriamo.

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