CORAGGIO! ALZATI, TI CHIAMA! (Mc 10,49)

Il cammino di Gesù verso Gerusalemme sta per concludersi. Gerico è l’ultima tappa prima di arrivare al luogo dove si compirà la passione, la morte e la risurrezione di Gesù.
La guarigione di un cieco, raccontata dal vangelo odierno, offre un grande insegnamento a noi che desideriamo e ci impegniamo ad essere discepoli fedeli del Maestro.
È il discepolo stesso un mendicante cieco, che ha bisogno di guarigione per poter vedere come Gesù, per poter seguire Gesù sulla sua strada. Egli è descritto come uno che non vede e non può vedere (è cieco!), come chi non possiede e ha bisogno di essere aiutato (è un mendicante!), come uno che è fermo e bloccato nella sua posizione (è seduto!). Ma fa la domanda giusta a Gesù: poter vedere, cioè credere.
Gesù l’esaudisce. Grazie all’intervento di Gesù egli riacquista la vista, cioè la fede. E grazie alla fede, non è più cieco e mendicante, ma discepolo e come tale segue Gesù sulla sua strada.
La folla che prima cercava di impedirgli l’incontro con Gesù, ora diventa mediatrice: fatti coraggio, va bene così! Alzati. Marco usa il verbo tipico della risurrezione: prendi consapevolezza dell’incontro straordinario, sei un chiamato! Gesù ti dà la grazia di seguirlo nella sua strada.

È bello pensare che il Signore ci chiama ad essere suoi collaboratori: anche noi possiamo dire, prima di tutto con la nostra vita, a chi incontriamo: coraggio! Alzati, ti chiama.

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