Una vedova povera, vi gettò due monetine (Mc 12,42)

Gesù è nel tempio, nella sala del tesoro e si mette ad osservare la folla che vi deposita denaro. Poiché le donazioni erano pubbliche, per i benestanti poteva essere una buona occasione per mettersi in mostra, mentre diventava fonte di umiliazione per chi aveva poco da offrire. Tra gli offerenti, Gesù osserva una vedova che fa la sua offerta. Il Maestro, richiamando a sé i discepoli, fa notare loro come quella donna aveva deposto nel tesoro del tempio tutto quanto aveva per vivere: ha donato la sua vita.

Siamo chiamati anche noi ad ESSERE DONO in ogni occasione e in ogni luogo, a partire da quelle persone che ci sono più vicine: in famiglia, con gli amici, con i colleghi di lavoro; nel tempo dell’impegno e nel riposo. Nella comunità parrocchiale e in quella civile in cui abitiamo. Essere come l’acqua: finché scorre si mantiene “viva”; se si ferma, imputridisce.

Se siamo dono, siamo; se non siamo dono, non siamo. E non occorre pensare subito al denaro. Può essere un po’ di tempo, un servizio, un ascolto, un incoraggiamento, un tratto di cammino insieme. Importante che tutto nasca da un cuore generoso.

Scarica Camminiamo Insiede dell’8 novembre 2015