… ma le mie parole non passeranno (Mc 13,31)

Il vangelo di questa domenica ci fa conoscere Gesù che esce dal tempio e ne annuncia la drammatica fine. Al centro di tutto c’è l’annuncio della venuta del Figlio dell’uomo, compimento futuro del progetto di Dio. Per questo è necessario vivere in vigilante attesa e serena fortezza nelle situazioni difficili, riconoscendo che la storia è saldamente nelle mani di Dio.

Noi che cosa possiamo fare? Vivere la parola di Dio, fare della parola di Dio che ascoltiamo una parola di vita. Se noi la mettiamo in pratica si avvera quello che Gesù dice: “le mie parole non passeranno”. È vero questo? La risposta nasce dall’esperienza. Quante volte abbiamo sperimentato che la Parola messa in pratica ha dato un sapore di eternità alla nostra vita!

E poi, se guardiamo i santi, possiamo dire con sicurezza che questa espressione è vera. Perché ricordiamo san Francesco, san Domenico, san Giovanni Bosco fino ai Santi canonizzati di recente? Perché la loro vita è fondata sulla salda roccia della Parola vissuta. Ed essi trovano ancora persone che si impegnano a imitarli: i francescani, i domenicani, i salesiani, con tutti i discepoli dei vari carismi antichi e nuovi che lo Spirito Santo ha seminato lungo la storia.

Proviamo anche noi ad ascoltare e a vivere le parole del Signore come Parole di Vita.

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