State attenti… che i vostri cuori non si appesantiscano (Lc 21,34)

Il Signore ci dona di vivere un nuovo Avvento. Ci prepariamo da vicino al Natale. È importante che il cuore del cristiano rimanga aperto, sgombro da ogni zavorra e sobrio. “L’unico pericolo che sento veramente è quello di non riuscire più a sentire niente”, cantava Jovanotti.

Oggi Gesù denuncia tre elementi che anestetizzano il cuore. Le dissipazioni: il “di tutto e di più” porta ad una vita dis-ordinata, dis-persa, s-regolata, s-centrata; le ubriachezze: la ricerca della giustificazione immediata e della felicità individuale sostituisce i grandi ideali; gli affanni della vita, che aumentano fretta e tensione, stress e depressione. Attenti quindi al cuore: non sia pesante, ma leggero, pronto ad amare. Solo l’amore ci porta ad essere attenti in maniera continua, ad avere quella delicatezza d’animo che ci permette di cogliere i segni di bene in noi e attorno a noi.

I Santi sono stati in ascolto di Dio, di sé e del proprio tempo: per questo sono stati creativi e operosi. State attenti: significa rimanere desti, non lasciarsi prendere dal sonno; significa mantenere le capacità di valutare gli avvenimenti della propria esistenza e della storia; vuol dire tenere sveglio il nostro cuore all’ascolto della parola di Dio.

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