Oggi sono entrato in confessionale, ho accolto una persona e mi sono disposto ad ascoltare.
La penitente non ha iniziato manifestando qualche colpa particolare e neppure ringraziando Dio per l’amore che riceve da Lui: sentiva solo il bisogno di rinnovare, di riconfermare il dono del Sacramento, confidandomi che non sapeva come cominciare, perché non trovava alcun male di cui sentirsi responsabile e pentirsi.
Conoscendo la persona, non ho pensato che si ritenesse orgogliosamente giusta, però mi sono chiesto come ella potesse considerarsi davanti a Dio. Per sua natura Dio è misericordioso; se offre amore e misericordia, vuol dire che ne abbiamo bisogno e non possiamo pensare di essere tra quelli che non hanno qualcosa da farsi perdonare… Di fronte alla misericordia di Dio non possiamo sentirci innocenti, immacolati, cioè non bisognosi della sua misericordia; Gesù è morto per tutti; anche Maria è stata salvata in previsione della morte di Gesù.
Per essere allora in sintonia con la misericordia di Dio ho suggerito a quella persona di mettersi davanti a Lui come creatura e come peccatrice, quanto meno debole, incline al peccato e sempre in pericolo di peccare. E poi quando mai riusciamo a compiere tutta la volontà di Dio, quando mai viviamo nell’amore totale per il nostro prossimo, quando mai riusciamo ad essere fedeli fino in fondo alla scelta totale di Dio nella nostra vita? L’unico rimedio che ci viene offerto è la misericordia: Dio ce la dà volentieri, sempre!
E per farcelo capire meglio Papa Francesco ha indetto il Giubileo della misericordia, ha spalancato le porte delle Basiliche, delle Cattedrali e ha qualificato Santa la porta di ogni cella delle prigioni dove c’è più bisogno di misericordia.
Noi invochiamo Maria “Janua coeli” : Porta del cielo. Maria è una porta spalancata, non si può più chiudere. La misericordia di Dio dilaga attraverso di Lei.
Salve Regina, Madre di misericordia… rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi!
G. Battista C., Italia