Amatevi anche voi gli uni gli altri (Gv 13,34)

Dopo che il traditore esce dal cenacolo, Gesù propone ai suoi il comandamento nuovo, quello dell’amore reciproco. Esso è nuovo perché costituisce l’unico, radicale impegno della “nuova alleanza” instaurata da Gesù. È nuovo perché rende nuovi i rapporti con gli altri. È un amore reciproco per cui nessuno è superiore all’altro e tutti hanno bisogno dell’amore dell’altro.

Amare i fratelli significa anche amare Gesù: come il discepolo è coinvolto nell’amore di elezione del Signore per ogni persona, così l’amore fraterno rende i discepoli una “cosa sola”, fa sì che essi siano riconosciuti come tali e soprattutto che il mondo si apra alla fede proprio attraverso la loro di testimonianza.

Nella settimana che ci sta davanti cerchiamo di partire proprio dall’amore reciproco. Questo amore ha il sapore della concretezza; chiama in causa la disponibilità all’accoglienza e alla misericordia; chiede di morire a se stessi, al proprio orgoglio; ci impegna a prendere su di sé carichi di cui si liberano le spalle altrui. Tutto questo significa amare come Gesù ci ha amati.

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