Sposati giovanissimi, tre figli subito e poi… La routine e i ritmi di lavoro sempre più intensi, hanno steso una cortina di incomunicabilità sul matrimonio di Giovanni e Francesca, cinquantenni residenti in una cittadina del Nord Italia. Per un po’ hanno tirato avanti, vivacchiando alla meno peggio, finché un giorno lui ha incontrato un’altra donna, incominciando a frequentarla. “Mi sentivo nuovamente pieno di vita e, finalmente, libero”, ricorda Giovanni. Per qualche tempo la relazione clandestina va avanti, finché un giorno Francesca non scopre tutto e decide di farla finita con Giovanni, nonostante un matrimonio ultraventennale. “Il mondo è crollato – ricorda con dolore Francesca -. Mi sentivo lacerata, insultata come donna e come moglie”.

Quando ormai le carte per la separazione erano pronte, dietro consiglio del parroco e di una coppia di amici, Giovanni e Francesca decidono di riprovarci e si rivolgono a Retrouvaille (un gruppo di sostegno familiare). “All’inizio non ci credevo molto – confessa Giovanni  e ho accettato di partecipare solo perché volevo farmi perdonare da mia moglie per tutto il dolore che le avevo procurato”.

I coniugi partecipano così al week end, durante il quale, tra tante lacrime, si dicono parole che da troppi anni non si dicevano più. “È stato durante quelle due giornate che ho incominciato a pensare che forse la Resurrezione poteva esserci anche per noi”, aggiunge Francesca. Impegnata in un difficile cammino di perdono e di riconciliazione con il marito. “Faccio tanta fatica perché non sono né una santa né un’eroina”, ammette, confermando però l’intenzione di proseguire con maggiore convinzione. “Ora ci prendiamo per mano e cerchiamo ogni giorno con l’aiuto di Dio di perdonare noi stessi e di perdonarci l’un l’altra del male che consapevolmente o senza una vera coscienza ci siamo inferti”, concludono Giovanni e Francesca. Che, al termine del percorso, si sono messi a disposizione di Retrouvaille per aiutare altre coppie in crisi, condividendo la propria esperienza di dolore e di rinascita.

Paolo Ferrario, da Avvenire