Sono maestro di trentaquattro ragazzini dagli 8 ai 15 anni, in una scuola discriminata, molto lontana dal centro, in un quartiere poverissimo dove nessuno vuole lavorare. Per arrotondare lo stipendio faccio un corso serale di alfabetizzazione per giovani e adulti. Essendo un lavoro volontario, il Municipio ci dà solo un piccolo aiuto economico.
Una collega aveva bisogno di un permesso perché le stava per nascere un bambino. Il marito era disoccupato e quel lavoro era l’unica risorsa per la famiglia. Non trovava via d’uscita. Lasciare il lavoro per un periodo avrebbe significato non solo non avere lo stipendio, ma perdere il posto, perché non c’è vincolo di dipendenza. Come aiutarla? Ho tolto la tenda che divideva le nostre classi e la mia è diventata una macroclasse, con cinquanta alunni dai 15 ai 55 anni.
Dopo un mese sono stato chiamato dal Municipio ad assumere il posto di coordinatore di tutti i corsi di alfabetizzazione per giovani e adulti. Come centuplo è arrivato uno stipendio stabile!
C.M. – Brasile