O Dio, abbi pietà di me peccatore (Lc 18,13)

La descrizione del fariseo in preghiera ci presenta un uomo colto nella sua autosufficiente sicurezza davanti a Dio, nell’ostentazione dei propri meriti, nella sicurezza di persona salvata perché appartenente al popolo eletto e buon osservante della legge.

Il secondo uomo è un pubblicano, cioè un pubblico peccatore, che si riconosce tale e chiede pietà e perdono.

Gesù, anteponendo il peccatore all’uomo giusto, manifesta un Dio diverso, che salva chi è senza sicurezze perché davanti a Lui va a mani vuote e attende solo da Lui la salvezza. Perché Lui non giudica con le misure umane, ma vede il cuore di ogni uomo. Ognuno può andare da Dio come il pubblicano o più giustamente può lasciarsi trovare da Dio.

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