ZACCHEO, OGGI DEVO FERMARMI A CASA TUA (Lc 19,5)

Piccolezze, piccinerie

Zaccheo è un manager riuscito: ha fatto soldi a palate, grazie all’appalto delle tasse dall’invasore romano. Un usuraio, diremmo oggi, un furbo senza scrupoli come i caimani che squartano la finanza italiana, al centro il profitto, il resto è relativo. È rispettato, temuto dai suoi concittadini: basta un suo gesto e i soldati romani intervengono.

Ma è rimasto solo.

La ricchezza e il potere sono avari di amici e di gratuità.

Zaccheo ha sentito parlare del Galileo, quel tale Nazareno che la gente crede un guaritore, un profeta e, curioso, lo vuole vedere senza farsi vedere.

E accade l’inatteso: Rabbì Gesù lo stana, lo vede, gli sorride: scendi, Zaccheo, scendi subito, vengo da te. Zaccheo è interdetto: come fa a conoscere il suo nome? Cosa vuole da lui? Forse lo ha confuso con qualcun altro? Non importa, Zaccheo scende, di corsa. Perché?

Gesù non giudica, né teme il giudizio dei benpensanti di ieri e di oggi: va a casa sua, si ferma, porta salvezza. Zaccheo è confuso, turbato, avvinto: in dieci minuti la sua vita è cambiata, il famoso Jeshua bar Joseph è venuto a casa sua. Si sente ribaltato come un calzino, Zaccheo. Proprio lui cercava Gesù, non si è sbagliato di persona. Proprio lui voleva, non c’è dubbio. Gesù non ha posto condizioni, è venuto a casa di un peccatore incallito.

Zaccheo fa un proclama che lo porterà alla rovina (leggete! Restituisce quattro volte ciò che ha rubato!), ma che importa? È salvo ora. Non più solo sazio, solo temuto, solo potente.

No, salvo, discepolo, finalmente. Lui, temuto ed odiato, ora è discepolo.

Meditando

Dio ti cerca, lui prende l’iniziativa; Dio ti ama, senza giudicarti.

Noi cerchiamo colui che ci cerca. La nostra vita è una specie di rimpiantino, lasciamoci raggiungere, finalmente! Gesù non giudica Zaccheo, lo aspetta.

L’amore di Dio precede la nostra conversione. Dio non ci ama poiché siamo buoni ma, amandoci ci rende buoni. Gesù non chiede: dona, senza condizioni.

Se Gesù avesse detto: “Zaccheo, so che sei un ladro: se restituisci ciò che hai rubato quattro volte tanto, vengo a casa tua”, credetemi, Zaccheo sarebbe rimasto sull’albero.

Dio precede la nostra conversione, la suscita, ci perdona prima del pentimento, e il suo perdono ci converte: è talmente inaudita e inattesa la salvezza, che ci porta a conversione.

Ai discepoli

Eccoci, amici, discepoli. Chi vuole seguire Rabbì Gesù batta un colpo, scenda dall’albero, si schieri. Non importa chi sei, né quanta strada hai fatto o che errori porti nel cuore.

Non importa se scruti il passaggio del Rabbì per curiosità.

Oggi, adesso, Gesù vuole entrare nella tua casa. (Paolo Curtaz)

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