Ecco l’agnello di Dio (Gv 1,29)

 

L’attesa di un liberatore è sempre presente nella storia degli oppressi. Anche Israele attendeva il Messia liberatore. Queste attese trovarono nel Cristo il loro compimento. Toccò al Battista il compito di indicare in Gesù l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. La qualifica di Gesù come “Agnello” contiene molteplici allusioni: agnello pasquale; agnello del sacrificio espiatorio; agnello-servo di Dio. Gesù è l’Agnello che, innocente, si carica sulle spalle tutto il male del mondo, quel carico di peccato che nessuno è in grado di sollevare e di eliminare. Solo Dio può tanto.

Gesù si è identificato totalmente con l’Agnello innocente, è divenuto Agnello che si è fatto carico di noi, giungendo ad essere insieme Agnello e Pastore che reca sulle spalle qualsiasi pecora che si è smarrita.

Ad ogni Eucaristia noi ripetiamo: Agnello di Dio che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi… dona a noi la pace. Gesù toglie dalle spalle di ciascuno il pesante fardello del peccato e ci consente una vita da uomini veramente liberi. Ci fa popolo riconciliato al servizio della riconciliazione. Viviamo in questa settimana da uomini e donne salvati e diffondiamo comunione nuova tra uomo e uomo e il creato.

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