Tornare a casa scoprendo le fede in Cristo. Per lui, ventiquattrenne tarantino, questa è stata la prima Giornata Mondiale della Gioventù ma soprattutto il primo passo di un percorso spirituale. Gianluca Imperio non era credente. Dio l’ha scoperto passando attraverso il mondo del volontariato. Dalla carità a Cristo e non viceversa. «Sono partito senza sapere a cosa andassi incontro, senza conoscere nessuno del gruppo della diocesi di Taranto. Ero anche tra i più anziani in realtà, ma ho stretto subito amicizia con tutti. La proposta di partecipare mi è arrivata da don Francesco Mitidieri, che ha ascoltato i tanti interrogativi di senso che mi ponevo negli ultimi mesi. Qualche tempo fa – aggiunge Gianluca – lavoravo in una cooperativa sociale che si occupa di minori a rischio e si trova nello stesso quartiere in cui c’è una struttura di accoglienza per migranti. Per caso ho conosciuto dei ragazzi che vivevano lì ed è nata un’amicizia. Andavo a trovarli tutti i giorni nella loro casa, gestita da un sacerdote. Si trattava proprio di don Francesco e con lui, a distanza di poco, ho anche iniziato a svolgere una missione notturna in stazione, dando una mano con i senzatetto».

Dalle opere alla preghiera. La Gmg Gianluca l’ha vissuta calandosi completamente nel silenzio dello spirito. «Ho scoperto le vite dei santi e dei beati di questi luoghi. Tra tutti gli esempi mi ha colpito quello del beato don Popieluszko, che ha combattuto per la libertà della Polonia dal regime comunista ed è stato ucciso per questo. Mi ha entusiasmato la semplicità e la forza della fede di quest’uomo. Mi porto dietro il suo insegnamento. Da adesso viene il bello. Sarà un percorso in salita ma sono entusiasta».

(da Avvenire, 28.09.2016 – di Marina Luzzi)