Stavamo attraversando un periodo di grosse difficoltà finanziarie. Arrivava il compleanno di uno dei nostri ragazzi ed avevo un arrosto nel congelatore che stavo conservando per festeggiare quel giorno. Un pomeriggio venne a trovarci un’amica e, ignara della nostra situazione, iniziò a piangere confidandoci di non sapere come sfamare la sua famiglia. Mi è venuto subito in mente l’arrosto, ma poiché era la sola carne nel congelatore e tutto quello che avevo per la festa della nostra famiglia, per un momento mi sono sentita giustificata nel tenerla. Poi mi sono ricordata la frase del Vangelo: “Perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare” (Mt 25,35). Allora sono andata al congelatore e ho tirato fuori l’arrosto e glie l’ho dato. Lei se n’è andata così felice che la sua gioia è diventata la mia. L’indomani mattina il campanello suona intorno alle 8 e un’amica che non avevo visto da molti anni stava salendo in macchina dopo aver lasciato due grosse borse della spesa sotto il portico di casa mia. Dalla macchina mi dice: “Poi ti telefono. Non posso fermarmi. Devo andare a lavoro. Appena il tempo di portati queste cose. Non so perché, ma sono sicura che saprai cosa farne.” Lei aveva evidentemente svuotato il suo freezer e le borse erano piene di tutti i diversi tagli di carne. Ho telefonato all’altra amica di venire per raccontarle ciò che era accaduto. Avevamo cibo da durarci per settimane. Avevo sentito spesso la frase: “Dio non si lascia mai superare in generosità” e ora avevo sperimentato in prima persona l’intervento di un Padre che ci ama personalmente e immensamente.

Rose Marie e Leon de Maille