Nel condominio dove abita il nostro architetto, ambiente molto tranquillo, a un certo punto appare un nuovo condomino che, pur rispettato, non ricambia il saluto, evita tutti, è un attaccabrighe.
Un giorno il nostro architetto incontra questo condomino sulla porta dell’ascensore e decide di mettere in pratica l’«arte di amare». Si avvicina svelto al portone, lo apre e con un gran sorriso fa passare l’altro. Nessuna risposta: testa china come al solito.
Al nostro architetto viene rabbia e qualche giorno dopo si vendica: lo vede arrivare dietro di lui, entra velocemente nel palazzo e lascia richiudere il portone proprio davanti al naso dell’altro. Si sente vincitore, ma nello stesso tempo si accorge che non è stato disponibile né aperto all’amore. Allora, cerca di rimediare e, a ogni incontro, lo saluta tenendo il portone.
Un giorno, inaspettatamente, il miracolo: con un sorriso insperato l’altro gli augura il buon giorno! E da quel giorno l’uomo ha cominciato a sorridere a tutti i condomini.
P.N. – Italia