Dopo la Risurrezione di Gesù non ci sono solo fenomeni eclatanti: la tomba scoperchiata, le apparizioni, la pesca miracolosa…

C’è una realtà appena percettibile ai nostri sensi, un soffio che muove l’aria per un attimo e un breve spazio, una forza sospesa come una bolla di sapone, una piuma o un fiocco di neve, che spegne una fiammella o dà sollievo per una scottatura.

Questa realtà per Gesù è il traguardo di tutta la sua opera per la redenzione dell’uomo operata dalla Passione, Morte e Risurrezione; è un alito che solleva l’umanità dalla sua oppressione, dalla sua corruzione e schiavitù. Quanto più è trascurabile nella sua consistenza, tanto più è efficace per rinnovare tutta la creazione.

Non c’è nulla di più inconsistente del respiro che accompagna l’ultimo battito di cuore: è il segno della vita che se ne va. Eppure Gesù in croce “Emise il suo spirito” come la donazione più preziosa, il dono della vita, ma anche di ciò che aveva di più caro: l’AMORE AL PADRE; lo donò agli uomini perché così potessero essere elevati a Figli di Dio.

Da Risorto poi, Gesù “Alitò su di loro e disse ‘Ricevete lo Spirito Santo!  A chi rimetterete i peccati, saranno rimessi…”: Gesù trasmette il suo Spirito perché l’azione distruttrice del male sia sostituita dalla forza per una nuova creazione.

La misericordia di Dio è il riciclo per una vita nuova.

Maria si è esposta alla corrente di questo soffio, che girava vorticosamente ancora prima che uscisse dal cuore di Cristo.

Battista C.