Avevo assunto Dominic del Marocco, da quattro anni clandestino in Italia. Questo lavoro gli avrebbe dato la possibilità di chiedere il permesso di soggiorno e di mettersi in regola. In attesa di una sistemazione definitiva è stato deciso, d’accordo con i figli, che venisse temporaneamente ad abitare da noi. La sua presenza in casa ci ha aperto orizzonti nuovi. Ci racconta della sua gente, delle sue tradizioni, della sua casa, delle distese di prati, dei suoi cavalli… Si parla anche di Allah e di ciò che di buono e giusto accumuna tutti gli uomini. È proprio vero che la conoscenza profonda, l’accoglienza sincera fanno crollare muri secolari di paura e sospetto.

A. – Italia