Chi accoglie voi accoglie me (Mt 10,40)

Inutile nascondercelo: le parole che abbiamo udito all’inizio del Vangelo di oggi ci lasciano un po’ perplessi… Anche se sono parole di Gesù. A meno che in realtà, dentro di noi, non le prendiamo sul serio; e ci accontentiamo di «sentirle» senza «ascoltarle» veramente. Oppure rifiutiamo di pensare che ci riguardino personalmente. Non cerchiamo di addomesticare queste parole. Non cerchiamo di disinnescare la loro carica esplosiva, di renderle innocue, dicendoci che le abbiamo già sentite, che sono modi di dire paradossali, frasi a effetto che non bisogna prendere alla lettera, ecc.

Tutti noi (con qualche eccezione, forse…) ci siamo trovati ad essere cristiani senza farlo apposta: siamo «cristiani fin dalla nascita». Ma le parole di Gesù ci ricordano – e ne abbiamo bisogno – che essere cristiani davvero non è soltanto un nome, una formalità anagrafica. E non è neppure soltanto una questione di pratica religiosa.

Essere cristiani vuol dire credere in Cristo. E credere in Cristo vuol dire riconoscere in lui l’unico valore assoluto per l’esistenza. Senza concorrenti né compromessi possibili. Anche gli affetti più cari e più doverosi, di fronte a Cristo passano in seconda linea.

La fede in Cristo non può rimanere «un aspetto» fra tanti altri della nostra vita; deve orientare e caratterizzare tutto il nostro modo di pensare, di parlare, di agire.

Probabilmente abbiamo troppa paura di «perdere la nostra vita» se diamo retta fino in fondo all’insegnamento del Vangelo. Siamo troppo preoccupati di «trovare la nostra vita» – cioè di realizzare noi stessi, di goderci l’esistenza – nella ricerca del benessere, della tranquillità, della ricchezza, del piacere… Dobbiamo riconoscerlo onestamente: siamo un po’ tutti «gente di poca fede». Ci manca il coraggio di fidarci fino in fondo della parola di Gesù. E più di una volta, all’atto pratico, di fatto diamo la preferenza ad altri, o ad altre cose, rispetto a Cristo e ai suoi insegnamenti.

Realisticamente (e senza far l’esame di coscienza ad altri… ) potremmo rileggere e riascoltare le parole di Gesù, per esempio così:

– Chi ama i soldi più di me, non è degno di me…
– Chi ama la carriera più di me, non è degno di me…
– Chi cerca l’interesse più della giustizia, dell’onestà, della verità, non è degno di me…

E così via.

E, su questa strada, tutti abbiamo ancora bisogno di conversione, per trovare davvero in Gesù Cristo la nostra pace e la nostra gioia. (elledici.com)

Scarica Camminiamo Insieme del 2 luglio 2017