Ma voi, chi dite che io sia? (Mt 16,15)

La pagina evangelica odierna è ambientata a Cesarea di Filippo, terra pagana. Contiene un dialogo tra Gesù e i suoi discepoli. L’argomento è duplice: chi è Gesù e chi è Simon Pietro. Nella prima parte viene riportata l’opinione della gente e l’opinione dei discepoli su Gesù a partire da due domande del Maestro: “La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?”, “Ma voi chi dite che io sia?”.

Secondo i discepoli, la gente vede in lui un uomo di straordinaria grandezza, tuttavia non lo comprende come il Messia. Secondo Simon Pietro, colui che prende la parola e risponde per tutti, Gesù non è solo il Messia; è anche il Figlio del Dio vivente.

Bellissimo quel “ma” con cui Gesù inizia la domanda rivolta ai suoi. Quasi a dirci: guardate, a questa domanda non si risponde “per sentito dire”, ma per esperienza diretta. A questa domanda ciascuno di noi è chiamato a dare una risposta personale proprio a partire dall’esperienza che abbiamo di Gesù, mettendoci anche noi in ascolto del Padre, che ce ne ha fatto dono. La risposta del discepolo allora è diversa da quella della gente perché è suggerita dal Padre, che il Figlio rivela. Ecco, qui nasce la fede. Non sono più io a interrogare Dio, ma mi lascio interrogare da lui, accetto di essere messo in questione da lui. E la sua domanda apre al Mistero.

La fede è accettare di rispondere al Signore che interpella. Lui resta sempre per noi un mistero e l’unica risposta siamo noi stessi che mostriamo sempre più l’essere fatti a sua immagine. La nostra vita, con quello che facciamo e diciamo, è la risposta più vera alle domande di Dio… nella misura in cui ascolto la Parola e la metto in pratica.

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