Se qualcuno vuol venire dietro a me… (Mt 16,24)
Per Pietro l’integrità fisica della persona è un mito inderogabile, il successo politico un fatto necessario. Per questo egli non può accettare un Messia messo a morte dal persecutore (vv 21 e 22). E Gesù piano piano ma, decisamente, porta Pietro e gli altri a scoprire che tipo di Messia Lui sta incarnando.
Nel Regno di Dio non contano le affermazioni di prestigio, ma quelle dei valori. E il valore principale sta nella dedizione incondizionata agli altri; costruisce la propria vita solo chi sa perderla per Cristo e per il Regno di Dio. Anche Gesù l’ha ritrovata perdendola per i fratelli (v 21). Questo è il modo di fare e di pensare di Dio; questa è la logica della croce, che Pietro non riesce a comprendere, che anzi contesta.
Ma per partecipare alla salvezza portata da Gesù è necessario passare attraverso l’impegno totale e generoso di sé. “Se qualcuno”: Gesù rivolge questo invito a tutti coloro che vogliono seguirlo: a me, a te, a chiunque altro. Poi ci presenta la vita cristiana come “un seguire”, un camminare nelle orme fatte e lasciate da Gesù.
Essere cristiani è arrivare ad essere altri Gesù: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me, dirà san Paolo. Il cammino del cristiano è tracciato da Gesù. E significa impegnarsi a camminare con Gesù sulla strada che lui ha percorso: essere dono, servire l’altro, farmi trovare dove l’altro ha bisogno, pregare gli uni per gli altri, abbracciare la croce perché in essa c’è il Crocifisso che amo.