Darà la vigna ad altri contadini (Mt 21,41)

Con l’immagine della vigna oggi la Parola vuole mettere in risalto l’amore di Dio per le sue creature. La minaccia presente nell’allegoria della vigna, trova il suo riscontro, dal punto di vista religioso, al tempo di Gesù e si concretizza come passaggio della vigna, del regno di Dio, alle nazioni pagane (v 43).

L’infedeltà di Israele, in particolare dei suoi capi, non si limita alla sterilità in ordine alla crescita religiosa e morale, all’incomprensione verso i profeti (v 35 e 36), ma sfocia addirittura nell’uccisione del Figlio (v 39). Ma “la pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo” (v 42) di un nuovo edificio, la Chiesa. Il regno di Dio viene dato ad un altro popolo che lo farà fruttificare (v 43). E i frutti saranno opere di conversione, di giustizia e di amore: le attese di Dio trovano compimento. Il fallimento del popolo dell’antica alleanza non arresta il piano di Dio: esso continua presso tutti coloro che sono disponibili alla fede, pronti ad accogliere e mettere in pratica la Parola.

Ancora una volta siamo chiamati a deciderci per Gesù. Quella del credente è un’attesa attiva, un continuo andare incontro a Cristo. L’attesa cristiana è stimolo ed impegno ad agire per instaurare nel mondo la giustizia, la pace, la libertà, la fratellanza, la dignità di ogni uomo e donna. “Prima di lasciare il mondo – diceva santa Giovanna d’Arco – non preoccupatevi solo di aspettare standovene buoni, ma cercate di lasciare un mondo buono”.

In questa settimana cerchiamo di operare attivamente a servizio dei fratelli, nelle cose più semplici e in quelle più impegnative.

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