Come tanti anziani pensionati, anche noi facciamo l’esperienza di come è difficile arrivare alla fine del mese. Quest’anno noi abbiamo dovuto sostenere spese abbastanza impegnative per poterci curare.

La sera dell’Epifania, in televisione, c’era un servizio sulle condizioni di vita dei bambini di alcuni paesi africani; non avevamo mai visto una povertà così. Ci siamo guardati e insieme ci siamo detti che la nostra piccola goccia doveva arrivare anche a loro.

Così abbiamo messo da parte quel poco che potevamo e anche il corrispettivo di quanto ci era arrivato in regali.  Dopo pochi giorni ci sono arrivati caffè e dolci… E poi, ora che mio marito non riesce più a coltivare il nostro orto, quasi ogni mattina troviamo appeso al cancello di casa un sacchetto pieno di verdura.

Poco per volta siamo riusciti a raggiungere una cifra sufficiente per avviare una “adozione a distanza” per un bambino di quei paesi.

F. V. – Italia