La nostra vita era basata sull’apparire e anche la nostra casa ne era un’espressione: zona residenziale, costruzione bella, arredamento ricco. Più che l’armonia e la funzionalità ci interessava cosa pensassero gli altri. Improvvisamente, per varie vicende legali, abbiamo rischiato di perdere tutto. Ed è stata una grande lezione. La casa ci è rimasta, ma abbiamo capito che dovevamo darle un nuovo significato. Ora è aperta a tante persone, non più selezionate secondo il livello sociale. Data la vicinanza al mare, d’estate la mettiamo a disposizione per le vacanze di persone che non se lo potrebbero permettere. Ormai non la sentiamo più come un possesso, ma come un bene che può essere utile a tanti.
R. G. – Italia