Maestro, dove dimori? (Gv 1,38)

Dio ci cerca e ci chiama per nome (1a lettura), specialmente per mezzo di testimoni qualificati che ce lo rivelano (vangelo), perché anche noi ci mettiamo in cammino verso di Lui, e ne diventiamo testimoni con e nella totalità della nostra vita (2alettura). Il Dio che amiamo e nel quale crediamo non è un Dio nascosto, muto, inafferrabile, geloso dei suoi segreti. È colui invece che percorre senza sosta le strade dell’uomo. È sempre in cammino verso ognuno di noi per potersi incontrare con ciascuno e donare la sua parola, la sua amicizia e la sua compagnia. La sua casa e la sua parola sono in mezzo a noi; occorre solo cercare, stimolati dalla testimonianza di quanti ci sanno indicare la sua presenza: “Maestro, dove dimori?”. Dio ci ha trovati da sempre, non ci ha mai persi di vista. E noi abbiamo la possibilità di incontrarlo perché sua è l’iniziativa, perché ci fa questo dono.

Da parte nostra è necessaria la capacità di ascolto e riflessione, la pazienza della ricerca, il coraggio del distacco. “Maestro, dove dimori?”. Dov’è la tua casa, perché noi possiamo venire a trovarti? E Gesù accoglie nella sua dimora, dona ospitalità, gode della compagnia dei due. Come saranno belle le nostre comunità se coltiveranno l’ACCOGLIENZA: la parrocchia come casa che attende, luogo dove si sperimenta accoglienza e intimità con i fratelli di fede. Questo dipende anche da noi; a partire dalle nostre case, dalle nostre abitazioni: possono essere accoglienti e favorire l’ospitalità: cominciamo ad essere noi casa che accoglie.

Scarica Camminiamo Insieme del 14 dicembre 2018