Convertitevi e credete nel Vangelo (Mc 1,15)

L’invito alla conversione, a cambiare cioè vita, per la vicinanza del Regno (vangelo), per la transitorietà del mondo attuale (2a lettura), per evitare il giudizio di condanna di Dio (1a lettura), non fu rivolto invano ai Niniviti né a Simone, Andrea, Giacomo e Giovanni. Ma che significa convertirsi? Fare qualcosa in più e meglio? Significa innanzitutto orientare decisamente il proprio cuore a Dio, alla sua volontà: non si tratta solo di mentalità, di atteggiamento interiore, di un fare questo o quello; ma di un nuovo stile di vita, di un nuovo porsi davanti a Dio (fede), all’uomo (dedizione), alle cose (distacco).

“Convertitevi e credete nel vangelo”: ascoltiamo in questa domenica. “Il regno di Dio è vicino”: e quando Gesù parla di regno di Dio, tra l’altro, usa le immagini di un tesoro nascosto e di una perla preziosa. Contadino e mercante vanno e vendono pieni di gioia e in fretta tutto quello che possiedono pur di comprare quel campo col tesoro e quella perla meravigliosa. Ecco la conversione: vivono così bene quello che stanno facendo, cioè il momento presente, che quando si imbattono nel tesoro o nella perla, li sentono come realtà di valore così grande da dare senso e nuove prospettive alla loro vita. La conversione è un dono del Regno di Dio diventato a noi vicino senza nostri meriti. Cerchiamo di vivere con intensità il momento presente e questo ci permette di fare esperienza di Dio e del suo amore.

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