Dopo aver sistemato tutto a casa, mio marito mi ha accompagnata in ospedale per essere sottoposta a un intervento. Non si trattava di cosa grave, comunque c’era sempre un po’ di sospensione. Quando ci hanno comunicato la data dell’intervento, venerdì 17, siamo rimasti perplessi e un leggerissimo turbamento ci ha invasi al pensiero della forte carica di superstizione della nostra gente. Ma subito ci abbiamo riso sopra. L’intervento poi non è stato semplice come previsto e il pensiero è corso spontaneamente a quel “venerdì 17”, impregnati come siamo delle nostre tradizioni. Ma è stato solo un attimo: mio marito ed io ci siamo detti che l’amore di Dio ci dà occhi nuovi per guardare a ciò che capita. Così abbiamo riconosciuto proprio quel giorno come provvidenziale: se, infatti, avessimo ritardato, forse – ci è stato detto – sarebbe stato troppo tardi.

S. – Italia