Nel 1990 avevo 22 anni e vivevo in una città lombarda con altre ragazze. Ognuna pensava allo studio o al lavoro, c’erano però molti divertimenti, molti incontri, molta leggerezza. La mia amica rimase incinta, decise di abortire e tutto sembrava normale. Quattro mesi più tardi successe a me e ormai tutto era già stato vissuto, nessuno si oppose e neanche io pensai di avere un’alternativa. Ma questa scelta in quel momento così pieno di sogni, di prospettive per il futuro, spezzò di fatto oltre alla vita di mia figlia anche la mia. Ci sono voluti mesi per riprendermi, un dolore cupo è rimasto nel mio cuore, vedevo la nebbia salire nella valle e pensavo che io ero così con la nebbia nel cuore. Si va avanti nella vita o almeno si crede, passano gli anni ma il grosso dolore della perdita rimane. Nel 2011 su internet trovo il sito de La Vigna di Rachele, contatto la responsabile e l’anno seguente faccio il ritiro. Finalmente il mio dolore è stato riconosciuto. Oggi faccio anch’io parte dell’equipe; condividere le vicende di altre donne e uomini, tanto dolore sommerso, confidenze, ricerca di perdono e di Dio, mi ha dato speranza per tutti noi. Nei ritiri, come nel lungo percorso di accompagnamento prima e dopo, l’azione dello Spirito è così forte che riesce ad aprire e guarire tanti cuori. Si può finalmente ricominciare a risalire verso la luce.

A.Ma. (da Noi Famiglia&Vita)