Guarì molti affetti da varie malattie (Mc 1,34)
La vita dell’uomo è colma di illusioni e di dolore (1a lettura), ma c’è Qualcuno che può vincere il male, che è capace di guarire, di trascinare alla fiducia: è Gesù. Le sue guarigioni manifestano che è giunto a noi il Regno di Dio, che il tempo della salvezza è arrivato, che Dio in Gesù si è fatto vicino e noi possiamo sperimentare il suo amore. La risposta di Dio al dolore non è una filosofia o un convincente ragionamento: è Gesù che diventasolidale con i poveri, gli ammalati, gli esclusi; è il Cristo impegnato a liberarli dalla loro situazione di dolore e di emarginazione: “guarì molti affetti da varie malattie”.
L’atteggiamento di Gesù indica che il male va positivamente affrontato, che può essere vinto e che lo si supera solo nella solidarietà con coloro che lo subiscono. I miracoli che compie manifestano che Dio è presente e agisce nella storia dell’uomo, sostiene la lotta di liberazione e che avrà successo per la potenza salvifica e per l’impegno dell’uomo.
Questa buona notizia, che ha spinto san Paolo a farsi “tutto per tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno” ( 2a lettura) stimola anche oggi ciascuno di noi, che vogliamo dirci ed essere cristiani, alla fiducia, alla solidarietà con chi soffre, ad essere testimoni di speranza, capaci di aver compassione e farsi vicini. Quante volte papa Francesco ci invita ad essere cristiani che si fanno accanto, capaci di toccare: è importante “non vergognarsi della carne, toccare la carne ferita, come ha fatto Gesù: toccò, impose le mani, toccò i lebbrosi, toccò i peccatori. È una vicinanza proprio vicina, vicina… pensiamo a Gesù che vede, chiama, parla, tocca e guarisce” (omelia in Santa Marta 30 ottobre 2017).