Lo Spirito sospinse Gesù nel deserto (Mc 1,12)

Il messaggio che ci viene dalla parola di Dio nella prima domenica di quaresima di quest’anno, sembra nuovo, tanto è diverso dal solito. Non vi figurano in primo piano le “tre grandi tentazioni” di Gesù nel deserto. Lo stessodeserto, più che come luogo della tentazione, viene presentato come luogo della preghiera e dell’incontro con Dio. Marco, nel vangelo odierno, vede la tentazione, che pure è una realtà scomoda, in una prospettiva provvidenziale: è infatti lo Spirito a sospingere Gesù nel deserto.

Gesù ha da poco ricevuto il battesimo dal Battista. Marco ci racconta la scena con queste parole “e subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui” (Mc 1,10). Lo Spirito di Dio, che è solidarietà, amore, umiltà e servizio in Gesù è ormai presente anche tra di noi. Ed egli fa nuove tutte le cose: dà un cuore nuovo. Quello Spirito ora conduce Gesù nel deserto e lo rende vittorioso. E sappiamo che in Gesù vittorioso, tutta l’umanità ha già vinto il male. Il cristiano, unito a Gesù nel battesimo, vive la stessa scelta e la stessa difficoltà a mantenerla. Ha il suo medesimo Spirito di solidarietà, amore, umiltà e servizio e vi resta fedele nonostante gli inganni del nemico.

Quando ci lasciamo guidare dallo Spirito, come Gesù, sappiamo superare le tentazioni e rimanere fedeli al dono ricevuto. Perché è lo Spirito che realizza in noi l’essere immagine viva di Cristo e la porta a pienezza fino al “non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”. Non sono tanto i nostri sforzi, che pure sono necessari, a farci diventare come Gesù. È lo Spirito di cui conosciamo i divini effetti (“FRUTTI”) nelle persone e nelle comunità:amore, gioia, pace, comprensione, cordialità, bontà, fedeltà, mansuetudine, dominio di sé (Gal 5,22).

Scarica Camminiamo Insieme del 18 febbraio 2018