Una mia amica aveva bisogno di un secondo intervento chirurgico. Aveva due bambini piccoli che erano già stati da me, ma stavolta il lavoro non mi permetteva di accoglierli. Di fronte alla prospettiva che lei li avrebbe messi in un istituto, ne ho parlato con mio marito che mi ha incoraggiata a chiedere un permesso anche non retribuito. Ma il direttore non era d’accordo e insisteva per un’altra soluzione. Poi ha proseguito: “E se le dicessi che lei perde il lavoro se prende questi giorni?”. Ho risposto che non sarei venuta meno alla decisione presa. Al che è rimasto così colpito che mi ha concesso il permesso. Non molto tempo dopo, per partecipare ad un incontro fra varie denominazioni cristiane, a cui tenevo molto (sono anglicana), sono tornata a chiedere un permesso al direttore, che è ebreo. Quando ha saputo di cosa si trattava, ha affermato: “Se la tua fede ti porta ad agire in questa maniera, non posso negarti niente”.

M.H. – Inghilterra